
Deforestazione e degrado
A livello globale, perdiamo ogni anno circa dieci milioni di ettari di foresta: dal 1990 il mondo ha perso più di 420 milioni di ettari, principalmente in Africa e Sud America, ma anche nel sud-est asiatico. Questa perdita genera effetti negativi a catena, come conflitti sociali dovuti alla sempre maggiore scarsità di risorse, perdita di biodiversità e peggioramento della crisi climatica.
Cause dirette della deforestazione sono l'espansione agricola, con coltivazioni o pascoli, e l'espansione delle infrastrutture come ad esempio la costruzione di strade e nuove aree urbane. Tra le cause indirette invece troviamo la crescita della popolazione mondiale, la povertà, la mancanza di mezzi di sussistenza alternativi e la carenza di politiche di gestione e conservazione.
Molti sono gli obiettivi e gli impegni espressi negli ultimi anni per invertire questo fenomeno; tra questi la New York Declaration on Forests (2014) e la Declaration on Forests and Land Use (2021). Dal canto suo, la certificazione di gestione forestale di FSC garantisce che le foreste aderiscano a 10 principi che coprono impegni ambientali, sociali ed economici, tra cui il rispetto delle normative vigenti, il miglioramento delle condizioni di lavoro e vita dei lavoratori e della comunità interessate, la conservazione e il ripristino di aree ad alto valore di conservazione.
Importante, su questo punto, sarà anche l’implementazione del nuovo Regolamento Europeo per prevenire l’immissione in Europa di prodotti che siano legati a processi di deforestazione e/o di degrado forestale (per i prodotti legnosi). FSC lavorerà nei prossimi mesi per verificare quali strumenti esistano già o debbano essere sviluppati per agevolare l’utente a rispondere a questo nuova normativa.
Ripristino e conservazione
Le foreste sono gli ecosistemi più diversi e complessi sulla terraferma, e ospitano quasi due terzi delle specie terrestri del mondo. Il ripristino di aree degradate è quindi cruciale per ripopolare specie animali e vegetali, e riattivare i cicli di una serie di servizi naturali tra cui acqua fresca e potabile, stock di carbonio, ricchezza del suolo.
Il decennio 2020-2030 è stato definito la decade del ripristino degli ecosistemi dalle Nazioni Unite: lo sforzo è quello di prevenire, arrestare e invertire il degrado degli ecosistemi terrestri e marini. Questo può non solo contribuire a conservare le aree naturali, ma aiutare anche a porre fine alla povertà, combattere il cambiamento climatico e prevenire l'estinzione di molte specie.
Alla recente COP27, FSC ha lanciato la Climate Coalition, un forum mondiale che riunisce le principali parti interessate, per sottolineare l’importanza di foreste sane e resilienti nella lotta alla crisi climatica.
Uso sostenibile delle foreste
L’Obiettivo 12 dei Sustainable Development Goals ONU richiede di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. La nostra dipendenza da materie prime e risorse naturali è infatti destinata a salire nei prossimi anni: è stato calcolato che per soddisfare la domanda di risorse naturali necessarie a sostenere gli stili di vita attuali, servirebbero tre pianeti.
Lo sovrasfruttamento delle risorse naturali, comprese quelle forestali, può avere un impatto devastante sull'ambiente, portando a degrado del suolo, scarsità d’acqua o inquinamento delle fonti idriche, perdita di biodiversità, danni agli ecosistemi, inquinamento e peggioramento del surriscaldamento globale.
Ad oggi sono circa 197 milioni gli ettari di foresta gestiti in modo responsabile secondo gli standard FSC: ciò significa che a queste aree sono applicati principi di gestione rispettosi dell’ambiente, socialmente utili ed economicamente sostenibili che permettono di ottenere prodotti e servizi senza comprometterne le funzionalità naturali. I prodotti di queste foreste, come carta e legno, sono trasformati e lavorati da oltre 51.300 aziende certificate in tutto il mondo.
Dati e tecnologia
La tecnologia ci aiuta in molti aspetti della nostra vita quotidiana ed è utile per fare previsioni e raccogliere informazioni che possiamo usare per studiare fenomeni e cambiamenti. Incendi, fenomeni atmosferici estremi e deforestazione stanno modificando in modo profondo le aree forestali nel mondo.
Per monitorare la traspirazione, l’estensione, la perdita di copertura, la temperatura, lo stato di salute della fauna di una foresta o di un’area protetta, ma anche per verificare la provenienza di una specie legnosa, possiamo ricorrere a sensori e satelliti, creando enormi banche dati di informazioni che possiamo utilizzare per contrastare la distruzione delle aree naturali.
Da qualche anno FSC sta testando tecnologie come blockchain, identificazione dei legni tramite metodi forensi e mappatura satellitare per assicurare una migliore e più efficiente gestione forestale responsabile: il Portale GIS è ad esempio un’app web geospaziale per aiutare gli auditor di tutto il mondo a svolgere parte dei loro compiti da remoto ed essere informati quasi in tempo reale sullo stato di gestione e conservazione di luoghi specifici.