Il settore tessile e della moda è uno dei più impattanti in termini di utilizzo risorse naturali e di emissioni di CO₂. Investire nella sostenibilità non è solo una necessità ambientale, ma sta diventando sempre più anche una scelta strategica. Le aziende che intraprendono questo percorso riducono la propria impronta ecologica, ed accrescono il proprio valore agli occhi dei consumatori e del mercato.

Per questo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato una misura istituita con l’articolo 11 della Legge n. 206 del 27 Dicembre 2023, recante 'Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy' e rivolta alle imprese italiane che operano nella filiera produttiva del tessile e della moda, ed in particolare quelle che desiderano avviare o consolidare percorsi di innovazione sostenibile, investendo in tecnologie avanzate, migliorando i processi produttivi e riducendo l’impatto ambientale.

Le aree di intervento privilegiate sono molteplici e comprendono, ad esempio, l’acquisto di nuove attrezzature e tecnologie a basso impatto ambientale, l’adozione di processi di produzione più efficienti, nonché la valorizzazione di materiali riciclati e naturali.

Tra le novità più significative per le imprese che desiderano beneficiare di questi contributi vi è l’importanza data all’avvio di percorsi e ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale. Ciò può essere di particolare interesse per imprese che utilizzano fibre derivate da legno come rayon, viscosa, modal o lyocell, bambù, sughero o altri prodotti forestali, e che possono richiedere di utilizzare i fondi messi a disposizione dal MIMIT per ottenere la certificazione FSC.

Lo standard di filiera (catena di custodia) FSC attesta infatti che i materiali di origine forestale utilizzati provengono da foreste gestite in modo sostenibile, nel rispetto dei diritti delle popolazioni locali, della biodiversità e delle normative ambientali. Inoltre, promuove la tracciabilità dei materiali lungo tutta la catena produttiva - un aspetto che diventa sempre più centrale per le aziende orientate a rispondere a una domanda di mercato in transizione.

Nel contesto del bando, la certificazione FSC non solo contribuisce espressamente a migliorare l’impatto ambientale dei processi produttivi, ma rappresenta anche un vantaggio competitivo per le imprese, rendendole più attrattive per i consumatori e per gli investitori, che sono sempre più attenti agli aspetti etici e sostenibili delle produzioni.

Le agevolazioni, di cui possono beneficiare le imprese qualificate come PMI, operanti sull’intero territorio nazionale nel settore del tessile, moda e accessori (indicate da specifici codici ATECO), sono previste sotto forma di contributi a fondo perduto nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo di 60 mila euro, ai sensi e nel rispetto del regolamento de minimis. Le domande possono essere presentate a partire dall'11 Dicembre 2024 e fino al 31 Gennaio 2025.

Per maggiori dettagli su come partecipare al bando, è possibile consultare il sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.