“Da sempre, abbiamo affrontato la questione delle dichiarazioni ingannevoli connesse al sistema FSC” dice Achim Droste, Direttore dell’Unità di Politiche e Standard FSC. “Per quanto riguarda la verifica delle transazioni, il 43% di coloro che hanno partecipato alla consultazione si è dimostrato favorevole ad un approccio basato sul rischio, mentre il 57% si è rivelato contrario. Ciononostante, abbiamo ricevuto commenti che ci hanno fornito numerose soluzioni per considerare di proseguire con questo approccio”.

Approssimativamente, i commenti sono stati forniti da un numero bilanciato di organizzazioni di piccola, media e grande dimensione, e la maggioranza dei portatori d’interesse (stakeholders) che hanno risposto alla consultazione sono localizzati in Europa. Molti rispondenti hanno apprezzato l’aumento di chiarezza del testo, gli esempi e le immagini contenute nella bozza di revisione dello standard; la sezione maggiormente commentata è stata quella relativa alla verifica delle transazioni, con molte opinioni di diversa natura. In particolare:

  • sono emerse preoccupazioni connesse alla sicurezza dei dati, all’aumento dei costi e all’aumento della complessità della certificazione della Catena di Custodia dovuti alla verifica delle transazioni;
  • i partecipanti hanno suggerito che dovrebbero essere testate diverse soluzioni per la verifica delle transazioni, prima della sua effettiva implementazione, dal momento che le soluzioni di cui essa si comporrà saranno probabilmente numerose e dovranno interfacciarsi in modo integrato per affrontare le sfide poste dalla eterogeneità delle filiere;
  • i rispondenti hanno anche concordato che dovrebbero esserci chiare conseguenze per coloro che effettuano dichiarazioni fraudolente, e che queste misure dovrebbero diventare effettive velocemente qualora un Ente di certificazione o quando Accreditation Services International (ASI) identifichino una falsa dichiarazione;
  • è stato sottolineato come ASI debba avere un ruolo maggiore nel monitorare e controllare le dichiarazioni fraudolente commesse di proposito all’interno del sistema FSC;
  • gli stakeholder hanno infine concordato che l’Online Claims Platform (OCP) debba rimanere disponibile a chiunque voglia usarlo in modo volontario.

“Raggiungere il consenso tra i nostri stakeholder su questo punto specifico non è cosa facile, tuttavia incoraggiamo un dialogo aperto rispetto alle soluzioni possibili, poiché è nostro interesse rafforzare l’integrità della certificazione delle filiere mediante il sistema FSC” continua Droste. “Affinché il Forest Stewardship Council rimanga un'organizzazione rispettata e credibile con i più alti standard, dobbiamo continuare a guidare e spingere per una soluzione appropriata, che permetta l’incontro dei bisogni dei nostri portatori d'interesse con quelli delle foreste del mondo”.