Le elezioni europee si avvicinano, ma non si sente parlare quasi mai del 39% della superficie dell’UE coperta di foreste - è il 37,6% per quanto riguarda l’Italia. È vero che le foreste non rientrano tra i punti del trattato di Roma del 1957, atto costitutivo della CEE, ma è incomprensibile come il Vecchio Continente non abbia mai finora istituito una struttura amministrativa dedicata.
Un atto dovuto se si considera che non solo la gestione reale, ma anche la strategia che riguarda le foreste in Europa è stata spesso frutto di altre politiche, come quella agricola (sviluppata dalla DG AGRI) e quella ambientale (DG ENV). In entrambi i casi i milioni di proprietari di foreste, pubblici e privati, così come di imprese che si occupano di gestione dei boschi e di valorizzazione dei beni e dei servizi forestali nel territorio comunitario, sono rimasti spesso inascoltati.
Si tratta di una situazione che può essere considerata a tutti gli effetti paradossale: tanti dicono la loro e propongono (o impongono) regole che coinvolgono la gestione delle foreste, tranne coloro che le foreste le gestiscono e che possono avere contezza dell’applicabilità di certi regolamenti o della necessità di risorse per garantire la multifunzionalità a tutte le categorie interessate, non solo a quelle rappresentate nella Commissione Europea.
Con una lettera aperta, presentata il 4 Giugno alle ore 15:00 CET, UNCEM e Compagnia delle Foreste, insieme ad altri 14 importanti attori del mondo forestale italiano (tra cui FSC Italia) sollecitano i candidati alle prossime elezioni europee a impegnarsi per dotare la Commissione di un’organizzazione amministrativa in grado di impostare le scelte tecniche e politiche a partire non dai fruitori, ma dai gestori del patrimonio forestale europeo.
Per conoscere i contenuti della lettera aperta e i nomi delle realtà che la sostengono, è possibile rivedere le presentazione ufficiale sui seguenti canali:
Canale YouTube di Compagnia delle Foreste