Notoriamente difficile da individuare, anche di notte quando è più attivo, la gente del posto lo chiama sachavaca, tradotto letteralmente come "mucca selvatica”. Stiamo parlando del tapiro di Baird (Tapirus bairdii), mammifero della famiglia dei Tapiridae, molto diffuso in America centrale.

Molti potrebbero pensare che si tratti di una specie di cinghiale, ma in verità questo animale è più simile ad un rinoceronte che ad un suino. Adorabile, ma dall'aspetto strano; pesante, ma allo stesso tempo agile, questa specie si trova ora in pericolo di estinzione (classificata ‘endangered’, secondo la definizione IUCN ) dopo aver vagato per il Pianeta per circa 50 milioni di anni.

Branchi di questi tapiri abitavano infatti la Foresta Atlantica, un’area di vegetazione continua che si estendeva per 3.000 chilometri lungo la costa brasiliana e l’interno, fino al Paraguay e all’Argentina, e di cui ora rimane appena il 7%. Nonostante questa forte riduzione, questa foresta vanta ancora un livello di biodiversità secondo solo all'Amazzonia.

Per questo l’azienda brasiliana Klabin, certificata FSC, ha da tempo deciso di dedicare risorse per preservare queste foreste e ripopolarle con specie endemiche. Negli anni '90 ha lanciato un progetto di riproduzione del tapiro nel Parco Ecologico Samuel Klabin, per aumentare il numero di animali in natura. Nel Luglio del 2018, tre esemplari (chiamati Petrúquio, Flora e Ronaldo), hanno viaggiato per oltre 1.000 chilometri per essere liberati nello stato di Rio de Janeiro, un’area in cui i tapiri sono estinti da oltre un secolo.

Dopo un attento rilascio in collaborazione col Progetto Refauna, i tre esploratori involontari si stanno sistemando nella loro nuova casa. Il loro progresso sarà monitorato a distanza da trappole fotografiche e collari di rilevamento.

Klabin è stata la prima azienda attiva nella produzione di cellulosa e carta a ricevere la certificazione di gestione forestale FSC nell'emisfero australe, e la prima azienda latinoamericana del settore a ottenere la certificazione FSC lungo l'intera catena di fornitura. Per Klabin, i valori sostenuti da FSC sono più profondi della certificazione stessa: ”investire nella conservazione della biodiversità fa parte del nostro contributo a un futuro rinnovabile, e rafforza il nostro impegno per gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite", afferma Júlio César Batista Nogueira, responsabile per la sostenibilità e l'ambiente di Klabin.

Nel Parco Ecologico Samuel Klabin, situato nella Fattoria Monte Alegre a Telêmaco Borba, oltre il 70% dei circa 11.000 ettari del parco è coperto da foreste naturali. Qui, circa 200 animali di 50 specie diverse, tra cui i puma (Puma concolor), il brocket pigmeo (Mazama nana) e, naturalmente, i tapiri vivono indisturbati. Dal 1989 infatti le attività del parco sono state dedicate alla conservazione e allo studio del comportamento delle specie in via di estinzione, per favorirne la riproduzione e la reintroduzione in natura nel rispetto scrupoloso delle normative ambientali.

Ecco perché in molti casi, l'etichetta FSC che si trova sempre più spesso sui prodotti è un simbolo non solo di rigorosi standard di gestione forestale ma anche dell’impegno di molte aziende che, come Klabin, hanno a cuore foreste ben gestite e tutela della biodiversità.