Una cosa di cui vado fiero è che ad FSC diamo spazio a tutte le voci.

Ci siamo costituiti infatti sulla base del principio di parità, ritenendo cioè che il futuro delle foreste nel mondo sia importante per tutti: consumatori, aziende, gruppi e comunità sociali, organizzazioni ambientaliste. E’ per questo che oggi ogni membro delle tre camere di interesse (ambientale, sociale ed economica) riveste ugual peso nelle decisioni del comitato esecutivo; in questo modo possiamo garantire che le decisioni siano davvero sostenibili per tutti.

Greenpeace è stato un membro attivo per la nostra camera ambientale fin dalle origini di FSC: ho conosciuto per la prima volta il suo direttore, Kumi Naidoo, nel 2002 a Pretoria, in un incontro con il presidente sudafricano Thabo Mbeki. Kumi rappresentava Civicus, un’organizzazione per i diritti civili internazionali, ed io ero alla guida di una delegazione internazionale del WWF per il vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile in Sud Africa.
Più tardi l’ho incontrato nuovamente in occasione dei preparativi per il vertice sul clima di Copenhagen nel 2009 - poi fallito - in cui lui partecipava in rappresentanza di Greenpeace, ed io di WWF. Con Kumi condivido la passione per un approccio sociale alle tematiche ambientali; abbiamo sempre lavorato insieme, in modi differenti ma con un unico obiettivo condiviso: quello di creare soluzioni di lungo termine per proteggere il nostro ambiente naturale per le generazioni future.

Un tema che tocca ognuno di noi nel profondo è il futuro dei Paesaggi Forestali Intatti (Intact Forest Landscapes, IFL). Io e Kumi ci siamo nuovamente incontrati ad Amsterdam il mese scorso per discutere sugli IFLs, e sull’azione che FSC, Greenpeace, ed altri membri devono intraprendere.

I Paesaggi Forestali Intatti sono le ultime aree forestali rimaste fuori dallo sviluppo moderno: non ospitano strutture commerciali, strade, imprese forestali a livello industriale, e non sono state convertite in piantagioni. Sono tra gli ambienti più ricchi al mondo di biodiversità; una fonte essenziale per l’immagazzinamento del carbonio, e habitat per milioni di specie animali e per le comunità che dipendono dalle foreste.

È dura sentire Kumi dire che dal 2000 sono andate perse o degradate l’8% dei IFLs - un’area tre volte la dimensione della Germania. Ma è per questo che la sua organizzazione, insieme a molte altre, ha fatto pressione su FSC affinché assuma un ruolo centrale nella protezione dei IFLs, sostenendoli per il futuro. Ed è per questo che, la grande maggioranza dei soci FSC supporta questa iniziativa.

Nel fare questo è stato necessario che FSC assumesse un approccio più strutturato alla questione: per proteggere gli IFLs, dobbiamo infatti pensare aldilà dei nostri standard di Gestione Forestale. Non un singolo approccio, non un singolo gruppo può proteggere queste aree da solo. Sono d’accordo con Kumi che le popolazioni indigene e le comunità tradizionali che vivono già nella foresta siano i migliori guardiani; questi gruppi devono essere supportati per evitare l’infelice aumento della deforestazione illegale e la distruzione della foresta che la nostra generazione ha visto.

Dal mio punto di vista, le IFLs sono responsabilità di FSC, ma anche delle imprese forestali, dei governi nazionali e locali, delle comunità indigene e tradizionali, delle istituzioni finanziarie, delle aziende, dei gruppi sociali ed ambientalisti, e tutti devono condividere gli sforzi e le risorse per proteggere queste aree per le generazioni future.

Accordarsi su questa tipologia di collaborazione è sicuramente una sfida a cui dobbiamo essere pronti.
Durante la nostra ultima Assemblea Generale i nostri soci hanno approvato la Mozione 65 che conferma l’impegno di FSC per l’implementazione, entro la fine del 2016, di standard che proteggano gli IFLs. Sono felice di annunciare che stiamo già facendo grandi passi avanti: il nostro gruppo consultivo per gli IFLs, formato per cooperare a livello mondiale nello sviluppo di questa soluzione, sta lavorando con tutti i gruppi di stakeholders FSC per concordare una struttura che tutte le parti devono sottoscrivere.

Greenpeace ha molta fiducia ed un’aspettativa elevata che FSC si occupi del futuro degli IFLs. Siamo consapevoli della responsabilità che FSC riveste, ed i nostri soci - Greenpeace inclusa - non ce lo faranno, giustamente, dimenticare.

Come ha detto Kumi, le foreste sono una risorsa per tutta l’umanità: dobbiamo ascoltare tutti coloro che dipendono dalla foreste, così come i migliori esperti del settore, per garantire un futuro migliore per gli IFLs e per l’umanità.

Solo così i gruppi ambientalisti, i rappresentanti della società e delle imprese possono convivere: costruendo una relazione interdipendente con la natura per i secoli a venire. Questo è il significato di Forest For All Forever, e con il supporto dei nostri soci noi intendiamo realizzarlo.