Secondo dati del World Economic Forum, entro il 2050 la percentuale della popolazione mondiale che vive nelle città salirà all’80%, rispetto all’attuale 55%. Questo fatto pone, come è evidente, diversi interrogativi dal punto di vista sociale, economico e - soprattuto - ambientale. Riguardo a quest ultimo aspetto, i fattori da tenere in considerazione sono almeno due: la pressione che l’espansione delle città avrà sul territorio circostante, in termini di perdita o degrado di aree naturali, biodiversità e servizi ecosistemici connessi, e il ruolo che - per converso - gli spazi verdi avranno nel plasmare e migliorare le città del futuro.

Su questo fatto si è concentrato un articolo apparso sul Policy Brief 9 dello European Forest Institute, pubblicazione che riunisce le conoscenze scientifiche su argomenti rilevanti per la politica e per i decisori, a cura di Matilda van den Bosch, Senior Researcher Biocities Facility di EFI. L'urbanizzazione - scrive van den Bosch - sta trasformando rapidamente le nostre società, ponendo sfide legate alla resilienza nei confronti degli effetti dei cambiamenti climatici, alla perdita di biodiversità e al degrado ambientale; tutte minacce principali per la salute umana.

Non solo: gli stili di vita urbani sono inoltre caratterizzati da stress cronico, isolamento sociale e scarsa attività fisica, e ciò ha modificato significativamente il pattern globale delle malattie, rendendo più frequenti e in alcuni casi addirittura croniche obesità, malattie cardiache, diabete e depressione. Queste sfide, per quanto complesse, possono trovare parziale risposta nelle cosiddette soluzioni basate sulla natura, ovvero “soluzioni che forniscono molteplici benefici ambientali, sociali ed economici, intrecciando la riduzione del rischio di disastri, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, con il ripristino e la protezione della biodiversità e degli ecosistemi” (Fonte: IPCC Italia).

Le foreste urbane hanno il potenziale di migliorare sia l'ambiente urbano che la salute umana. Numerosi studi hanno ad esempio dimostrato che vivere in quartieri verdi urbani promuove l’adozione di stili di vita più sani e migliori interazioni sociali, con benefici profondi per la salute personale e pubblica. È comprovata inoltre la capacità di piante ed alberi nel ridurre stress, depressione e altri disturbi mentali: questo sia grazie al rilascio di composti chimici organici volatili, che migliorano la respirazione e la pressione del sangue, sia per un fattore strettamente evolutivo - gli habitat delle foreste tropicali africane sono stati parte integrante della vita dei nostri antenati ominidi.

 

L’importanza delle foreste urbane per la nostra salute
Van den Bosch, M. Combating health problems with urban forests? Policy Brief 9. European Forest Institute. https://doi.org/10.36333/pb9

 

Un importante contributo nell'adattamento climatico portato da parchi e alberi è poi  il raffreddamento delle temperature urbane, che previene collassi, infarti e colpi di sole legati al calore e salva decine di migliaia di vite ogni anno. Infine, le foreste urbane contribuiscono alla biodiversità fornendo habitat per specie vegetali e animali. Si tratta di un beneficio indiretto per la salute: maggiore infatti è la qualità dei servizi ecosistemici conservati e/o migliorati, maggiori saranno i benefici (anche) per la salute dei cittadini.

Come promuovere e soprattutto mettere in pratica queste misure? L’autrice elenca una serie di punti utili per decisori pubblici. Tra questi l’incorporazione dei programmi di piantumazione e manutenzione degli alberi urbani nei piani di sviluppo e nei regolamenti di zonizzazione per garantire la conservazione e l'espansione della copertura arborea; la quantificazione dei benefici per la salute e la valutazione dei risparmi sanitari derivanti dalle infrastrutture verdi e dai progetti di restauro delle foreste urbane al fine di giustificare gli investimenti richiesti; la sensibilizzazione sui benefici a lungo termine degli alberi nei contesti urbani attraverso campagne educative e iniziative di coinvolgimento della comunità; la promozione di partenariati tra diverse agenzie governative, organizzazioni non profit, gruppi comunitari e stakeholder privati per coordinare azioni e sforzi volti al miglioramento della salute pubblica grazie ad alberi e parchi.