Nel documentario ARTE Kongo - Schutz für den Gorillawald (“Congo - La protezione della foresta dei gorilla”), il regista tedesco Thomas Weidenbach ha documentato ampiamente attraverso immagini la vita nella concessione di IFO / Interholco, dove vivono 70.000 gorilla di pianura occidentale (Gorilla gorilla gorilla). Le scimmie che vivono nella concessione IFO, rappresentano un quarto della popolazione mondiale di gorilla e la più grande comunità esistente. Secondo i censimenti effettuati nel 2007 e nel 2014, il numero di questi gorilla rimane costante - in altre aree del continente africano purtroppo è in calo.
Questo fattore dimostrerebbe che, contrariamente alla credenza comune, i gorilla possono vivere in queste aree, purché gli operatori e le aziende rispettino il loro habitat naturale. La presenza degli operatori IFO sembra peraltro tenere lontani i bracconieri, contribuendo all’aumento dell’area dove questi animali possono sentirsi al sicuro.
Il documentario mostra come gil standard tenuti da IFO per conformarsi ai requisiti FSC giochino un ruolo importante in questa convivenza: gli operatori tagliano in media un albero ogni due ettari - l’equivalente di due campi da calcio, e la concessione è suddivisa in 30 unità diverse, solo una delle quali viene utilizzata ogni anno - ciò consente la rigenerazione naturale nelle aree rimanenti nei seguenti 30 anni. In aggiunta a ciò, il 27% della superficie forestale totale viene escluso in modo permanente da tagli e operazioni di esbosco al fine di preservare gli alberi, e fornire risorse preziose per le popolazioni locali - comprese le popolazioni indigene - e riparo per animali e specie di piante rare. Tutte queste misure si sono rivelate positive per la conservazione dei gorilla. I gorilla stessi, grandi mangiatori di frutta, contribuiscono alla rigenerazione della foresta, diffondendo i semi attraverso la foresta.
Le concessioni forestali certificate FSC sono tenute infine a mantenere un dialogo costante con le comunità locali - comprese le popolazioni indigene - per aiutare a proteggere i loro interessi, tenerle informate sulle attività di raccolta e, quando possibile, fornire posti di lavoro. Attraverso questo dialogo, l’azienda può educare gli abitanti sui vantaggi di una gestione forestale responsabile, e sull’importanza di preservare la flora e la fauna selvatica.
