Si è svolto all’Università di Firenze un seminario su legno, certificazione forestale e decarbonizzazione del settore edilizio, con lo scopo di rilanciare l’uso del legno nelle costruzioni.


Nato dalla collaborazione tra FSC Italia, l’organizzazione che promuove e certifica la gestione forestale sostenibile, e la facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, il corso ha offerto una prospettiva sull’utilizzo del legno in sostituzione di materiali come ferro e cemento e messo alla prova gli studenti con un progetto originale.


Il seminario, coordinato dai professori Paolo Zermani e Gabriele Bartocci, è stato seguito da una fase progettuale durante la quale nove studenti hanno studiato e ideato un progetto per la realizzazione di uno spazio di lettura, costruito solamente con il legno, da collocare all’aperto.

“Gli studenti - spiega il prof. Gabriele Bartocci - si sono interrogati sul senso che può avere uno spazio come questo in piazza della Signoria a Firenze.  Quindi hanno cercato di capire quali segreti nasconde la piazza, qual è l'identità vera di quel luogo aperto che però, in realtà, nasconde tanto agli occhi. Sotto il piano pavimentale, infatti, si trovano reperti, tracce di rovine sedimentate dall'epoca romana fino all’ottocento. Ciascuno studente ha scelto uno di questi reperti tra resti di mura, terme romane, frammenti di una chiesa, per trarre ispirazione per uno spazio contemporaneo che accoglie il visitatore per la lettura di un libro”.

Presso la facoltà di Architettura a Firenze, sono ora in mostra i progetti che, con i loro modelli ispirati ai reperti storici nascosti, svelano cosa la piazza nasconde sotto di sé.

“Il legno non è solo carta o mobili - spiega il direttore di FSC Italia Giuseppe Bonanno - perciò siamo impegnati in un'operazione culturale per spostare l'attenzione sull'uso del legno in tutte le sue applicazioni, per esempio in edilizia. La collaborazione con l’Università di Firenze intende intercettare e sensibilizzare gli studenti di oggi che saranno i progettisti di domani”.

Considerando che 1 m³ di legno assorbe quasi una tonnellata di CO2 mentre il corrispondente in cemento ne emette 150 kg, semplicemente facendo una sostituzione di materiale, si possono avere benefici ambientali di lungo termine. Ovviamente il legno non può sostituire tutto, ma impiegarlo laddove possibile sostituendolo ad altri tipi di materiale, garantisce la possibilità di diminuire l'impronta carbonica degli edifici.

“All’impiego del legno deve necessariamente collegarsi la garanzia che quel materiale derivi da una gestione responsabile della foresta, affinché questa non si depauperi - aggiunge Bonanno. È una cosa che in passato già esisteva; qui a Firenze i Medici ma in generale coloro che governavano, promulgavano leggi per imporre regole per la gestione delle foreste in modo che la risorsa potesse rimanere disponibile nel tempo”.