WWF e Boston Consulting Group stimano che gli esseri umani siano responsabili, diretti o indiretti, di quasi il 75% di tutti gli incendi boschivi e gran parte dell'aumento registrato quest'anno in Sudamerica può essere direttamente correlato alla conversione della terra ad uso agricolo o zootecnico, nonché alla cattiva gestione forestale. Dati raccolti dal 2000 al 2015 hanno evidenziato come l'85% della superficie bruciata ogni anno si trovi nelle savane tropicali, zone di transizione tra le foreste pluviali e la steppa.
La gestione forestale sostenibile si distingue come un modo efficace per ridurre significativamente il verificarsi di incendi boschivi, e ciò è reso molto evidente quando si guarda alla Riserva della Biosfera Maya (MBR), in Guatemala. L'MBR è il più grande complesso di aree protette dell'America centrale: è stato creato dal governo guatemalteco nel Febbraio 1990 su un'area di 21.602,04 km², con lo scopo di garantire la conservazione del patrimonio naturale e culturale per le generazioni presenti e future.
La riserva è una rete di più di 20 unità di gestione, 11 delle quali concessioni forestali della durata di 25 anni, mentre altre 9 sono gestite da comunità locali per la raccolta di legno e altri prodotti forestali. All'inizio del 2021 si è tenuto un evento in occasione del 30° anniversario dalla creazione della MBR, dove sono stati evidenziati i risultati ottenuti grazie ad una gestione forestale responsabile:
- disboscamento quasi nullo (0,4%), che contribuisce a mantenere il 70% dello stato di conservazione della MBR;
- nelle comunità, i livelli di malnutrizione infantile sono più bassi, i tassi di frequenza scolastica sono più alti e c'è poca migrazione;
- è stata registrata la presenza di 1,5 fino a 11,28 giaguari per 100 km², i valori più alti riportati per la specie nel Paese;
- meno dell'1% degli incendi boschivi colpisce le aree di concessione forestale comunitaria.
La stagione di picco degli incendi boschivi in Guatemala è tra Gennaio e Giugno: si calcola che ogni anno vengano bruciati oltre 40 mila ettari di foresta, di cui il 99% all'interno di aree protette, come il Parco Nazionale della Laguna del Tigre. Nelle concessioni comunitarie, invece, gli incendi boschivi sono praticamente inesistenti.
Recentemente, il Programma regionale di ricerca sullo sviluppo e l'ambiente (PRISMA) ha pubblicato i risultati di uno studio su foreste, incendi e cambiamenti climatici in Guatemala, evidenziando che nel 2017 ci sono stati 7.794 incendi boschivi durante la stagione secca in tutto la MBR, ma meno dell'1% di questi si è verificato all'interno delle concessioni comunitarie nel Paese. In un altro studio condotto nel 2018, PRISMA ha dimostrato che in un periodo di dieci anni le concessioni comunitarie attive hanno mantenuto un'incidenza di incendi praticamente pari a zero. Questi risultati riaffermano quelli precedentemente pubblicati da Rainforest Alliance, che ha riscontrato un tasso di deforestazione e un'incidenza degli incendi significativamente inferiori all'interno delle concessioni forestali certificate FSC rispetto alle altre aree della regione: dove la certificazione era presente, le aree devastate dagli incendi sono diminuite costantemente del 6,5% (1998) a 0,1% (2007), mentre nelle foreste circostanti sono passate dal 7% al 20%.
"Il modello delle concessioni comunitarie è il più efficace contro gli incendi boschivi a Petén. Anno dopo anno, mostra che le concessioni sono l'ultimo baluardo della conservazione delle foreste", afferma Andrew Davies, Direttore del Programma di governance delle foreste e del territorio e ricercatore presso PRISMA. Questo perché le comunità organizzano le loro attività economiche in un piano di gestione sostenibile; secondo Davies, FSC gioca un ruolo fondamentale, stabilendo un riferimento per le pratiche di sostenibilità nella gestione delle foreste e dei prodotti non legnosi. Queste attività consentono alle comunità di investire risorse per pattugliare i confini delle concessioni, costruire e mantenere sentieri tagliafuoco, spegnere incendi (all'interno e all'esterno delle concessioni), nonché mantenere un monitoraggio costante con tecnologia GPS e utilizzo di droni, coordinati con il governo del Guatemala.
In questo senso, Mynor Hernández della Cooperativa Carmelita, una delle concessioni forestali certificate, ha sottolineato: "Il monitoraggio si basa su un principio che valuta misure di mitigazione in materia di prevenzione, apertura di strade e disboscamento illegale. A Carmelita gli incendi boschivi praticamente non si verificano, ma nei casi in cui sono accaduti non si sono propagati, creando danni, grazie ai gruppi comunitari di controllo e prevenzione".
Da parte sua Sergio Ortiz, della Società Civile El Esfuerzo, ha aggiunto: "Tutte le organizzazioni comunitarie vengono valutate e ognuna ha le attrezzature e la formazione richieste dagli standard di certificazione. Abbiamo tutti imparato nel tempo che è meglio essere certificati perché in questo modo continuiamo a produrre e conservare".
Al di là delle differenze tra le tipologie di bosco nel mondo, il successo ottenuto nella significativa riduzione degli incendi boschivi nell'area è un chiaro segnale di una possibile soluzione che potrebbe essere replicata ad altre latitudini per ridurre l’incidenza annuale di questi fenomeni ed evitare così danni irreparabili per l'ambiente. Molte delle concessioni nella MBR scadranno nel 2021 ed è quindi importante continuare a sostenere le comunità forestali nel mantenere il loro stato di certificazione, creando un fulgido esempio di gestione forestale responsabile.
