Da una parte spazi fitti di vegetazione, spesso indistricabile, ricchi di biodiversità, casa e rifugio per oltre un terzo di tutte le specie animali che abitano il Pianeta; dall'altra spazi aperti, molte volte pianeggianti e poveri di fauna. Aree forestali e agricole non potrebbero essere più diverse - e più inconciliabili - tra loro. Eppure non è così, e per molti motivi.
A partire da una questione di spazio: si prevede infatti che la popolazione mondiale aumenterà dai circa 7,6 miliardi di oggi a quasi 10 miliardi di persone entro il 2050; la corrispondente domanda globale di cibo sta quindi esercitando un'enorme pressione sul modo in cui utilizziamo la terra produttiva, e su come ne ricaviamo di nuova da coltivare. Secondo dati della FAO, l'agricoltura commerciale su larga scala è ad oggi responsabile di circa il 40% della deforestazione nelle aree tropicali e subtropicali.
Disboscamento, degrado e roghi legati ad agricoltura e allevamento rappresentano oggi il 10-11% delle emissioni globali di gas serra. Tuttavia, come conferma Diego Florian, Direttore di FSC Italia “Foreste e alberi sono vitali per l'agricoltura, poiché stabilizzano il suolo e il clima, regolando i flussi d'acqua, fornendo ombra, riparo e habitat per gli impollinatori e i predatori naturali dei parassiti agricoli. Se integrati in paesaggi agricoli, foreste e alberi possono aumentarne la produttività, aiutando a fornire sicurezza alimentare a milioni di persone”.
Oltre a garantire la sostenibilità delle pratiche agricolturali, le foreste sono veri e propri serbatoi naturali di cibo, e forniscono alle comunità funghi, bacche, miele e radici. Nello Stato delle Foreste 2018, i dati raccolti dalla FAO indicano che una persona su cinque in tutto il mondo fa affidamento ai prodotti forestali non legnosi (Non-timber Forest Products, NTFP) come fonte di cibo e reddito, e come ciò sia particolarmente importante per circa 250 milioni di persone, per lo più in Africa e Asia.
I cambiamenti d’uso del suolo comportano dunque la perdita di habitat preziosi, l'erosione del suolo, un minor quantitativo di acqua pulita e il rilascio di carbonio nell’atmosfera: “Purtroppo gli effetti del climate change peggioreranno ulteriormente la situazione: ecco perché se pensiamo al cibo e all’alimentazione, e in generale al nostro futuro e a quello di questo Pianeta, non possiamo non pensare alla gestione responsabile delle foreste” dice Florian.
