
Il Forest Stewardship Council (FSC) ribadisce il suo sostegno alla Direttiva sulle asserzioni ambientali (Green Claims Directive, GCD) e alla Direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori (Empowerment Consumers Directive, ECD); per questo accoglie con favore la recente decisione della Commissione europea di non ritirare la proposta della Direttiva sulle asserzioni ambientali. Queste normative sono infatti fondamentali nella lotta al greenwashing e per garantire ai consumatori l'accesso a informazioni veritiere, affidabili e verificabili.
FSC insieme a ISEAL Alliance, la piattaforma mondiale che definisce i valori e le pratiche fondamentali di sistemi di sostenibilità credibili ed efficaci, ha contributo concretamente alle discussioni su GCD ed ECD sin dal principio, appoggiando l'obiettivo di alzare il livello qualitativo delle dichiarazioni ambientali e garantire che le disposizioni funzionino in modo efficace. Insieme, le due proposte offrono un quadro solido per fare in modo che le dichiarazioni ambientali e le etichette di certificazione immesse sul mercato UE siano affidabili e trasparenti.
"FSC sostiene la proposta di legge contro il greenwashing. Dichiarazioni ambientali chiare e accurate consentono ai consumatori di fare scelte che generano un impatto ambientale realmente positivo, un aspetto che riguarda tutti noi", ha dichiarato Ana-Maria Băban, Acting Commercial Director di FSC International.
"Invitiamo le istituzioni dell'UE a raggiungere un compromesso significativo ed equilibrato che protegga i consumatori, sostenga gli obiettivi sulla tutela ambientale e contrasti il greenwashing. FSC è pronta a sostenere questo processo – attraverso la propria competenza, l'allineamento e la stretta collaborazione con ISEAL Alliance – e a sostenere sia la conformità delle aziende che la fiducia dei consumatori", ha aggiunto Matteo Mascolo, EU Affairs Lead di FSC International.
FSC sta seguendo da vicino gli sviluppi delle trattative in corso dopo che la presidenza polacca del Consiglio dell'UE lo scorso 23 Giugno ha annullato una riunione decisiva tra i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE, sostenendo che rimangono troppi dubbi e confusione sul dossier; ritiene inoltre che un accordo credibile entro la fine del 2025 sia ancora raggiungibile. Ciò è essenziale non solo per l'integrità del Green Deal europeo, ma anche per allinearsi alle priorità globali.
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