Dopo il colpo di stato militare del Febbraio 2021, diritti dei lavoratori, gestione forestale sostenibile e commercio del legname in Myanmar sono fortemente peggiorati: i lavoratori sono spesso sottoposti a condizioni insicure, salari bassi e mancanza di protezione sociale; anche se esistono, le normative sul lavoro rimangono spesso non applicate e la corruzione è un problema significativo.
L'instabilità politica e la mancanza di un governo forte e trasparente rendono inoltre difficile l'implementazione di pratiche di gestione forestale sostenibile. Il Paese è una delle principali fonti di teak (Tectona grandis), ma gran parte del commercio avviene attraverso canali non regolamentati e illegali. Sanzioni internazionali e restrizioni sul commercio di questo legname sono state imposte per cercare di fermare il taglio e il mercato illegali, ma l'efficacia di queste misure si è rivelata limitata.
FSC ha riesaminato regolarmente lo status e la rilevanza della certificazione FSC in Myanmar ed è per questo che secondo quanto stabilito a Marzo 2024, in occasione della novantottesima riunione del Consiglio di Amministrazione, non si ritirerà dal Myanmar ma non saranno emessi nuovi certificati nel Paese a meno che i requisiti sui diritti fondamentali del lavoro non siano implementati e verificati in modo rigoroso.
Inoltre è stato deciso di sospendere la maggior parte dei certificati e sono stati esaminati i risultati di due indagini commissionate da FSC e condotte da Assurance Services International (ASI), che hanno rivelato quanto segue:
- le condizioni dei lavoratori nelle aziende certificate non sono migliori di quelle delle aziende non certificate;
- gli Enti di Certificazione non valutano adeguatamente la conformità delle organizzazioni certificate ai requisiti in materia di lavoro;
- nelle organizzazioni certificate sono state riscontrate non conformità per quanto riguarda la libertà di associazione, la tutela dei diritti di organizzazione dei lavoratori e il lavoro forzato.
Due organizzazioni hanno inoltre interrotto la loro certificazione dopo aver ricevuto la richiesta di valutazione di ASI, mentre un Ente di Certificazione ha ritirato le proprie attività dal Myanmar perché non in grado di condurre audit per la verifica di conformità dei requisiti sui diritti fondamentali del lavoro FSC.
Il Consiglio di FSC ha inoltre preso in considerazione i risultati della Commissione d'Inchiesta dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sulla situazione in Myanmar, che evidenziano mancanze significative per quanto riguarda la libertà di associazione, la tutela del diritto dei lavoratori a organizzarsi (Convenzione 87) e la prevenzione del lavoro forzato (Convenzione 29).
Il Consiglio ha chiesto a FSC di collaborare con ASI per attuare le seguenti misure*:
- dare seguito alle indagini in Myanmar, basate sulle precedenti segnalazioni secondo cui gli standard FSC non sono stati adeguatamente implementati da alcune organizzazioni certificate;
- condurre valutazioni degli Enti di Certificazione attualmente operanti in Myanmar entro i prossimi 6 mesi, e assicurare un adeguato follow-up.
Il Consiglio manterrà l'opzione di sospendere i relativi certificati nel caso in cui le prossime valutazioni di ASI rivelino problemi di performance simili all'interno del sistema di certificazione nel Paese. Inoltre, ha incaricato FSC International di rafforzare le attività di audit sui requisiti sociali ad opera degli Enti di Certificazione attraverso modifiche normative, rafforzando contemporaneamente il sistema di valutazione di qualità delle indagini di ASI.
*Le misure richieste dal Consiglio di amministrazione sono in attuazione da giugno e tuttora in corso