Il lockdown e le misure di contenimento della pandemia hanno profondamente influenzato la nostra vita, lavorativa e sociale; hanno ridisegnato gli spazi e i momenti di interazione, facendo riscoprire boschi, aree verdi e più in generale la natura come luoghi di una nuova, ritrovata socialità.

A far preferire boschi e parchi però non è solo una questione di maggiore sicurezza legata al distanziamento: la presenza di alberi e di elementi naturali, unita alla possibilità di respirare olii e altri elementi volatili rilasciati dalle piante stesse, riduce i livelli di stress accumulato, aiuta a scacciare l’ansia, contribuisce a migliorare la nostra forma fisica e mentale.

Uno studio portato avanti a partire da Aprile 2019 da alcuni ricercatori dell’European Forest Institute (EFI) contribuisce a fare luce su questa ritrovata dimensione della natura nella nostra vita quotidiana, attraverso una ricerca quali-quantitativa condotta nel contesto urbano e periurbano della città tedesca di Bonn. I risultati dimostrano non solo che qui il numero dei visitatori di boschi e parchi è raddoppiato durante il lockdown, ma anche che nuove tipologie di utenti come giovani, famiglie con bambini e non residenti iniziano a frequentare queste aree con una concentrazione che riflette chiusure e lavoro agile.

Durante le interviste, molte persone hanno associato alla visita della Kottenforst, l'area a ovest della città di Bonn presa in esame per lo studio, una forte componente emotiva, spirituale o estetica, legandovi concetti come "bellezza", “ricordo", “casa" e una particolare attenzione agli odori, ai suoni e all'atmosfera unica percepita nei sentieri e all'interno della foresta.

Nonostante la particolarità del periodo in cui è stata condotta questa ricerca (a periodi alterni scuole, bar, la maggior parte dei ristoranti e negozi, palestre e teatri erano chiusi e il contatto sociale con amici e familiari fortemente limitato), alcuni punti sottolineano un cambiamento più profondo in atto. Innanzitutto la presenza di nuove tipologie di utenti che cercano sollievo (fisico e psichico) nei parchi e nei boschi, e a cui vengono associati nuovi bisogni; in momenti di alto affollamento dei luoghi, ciò può portare a situazioni anche conflittuali legate alla diversa percezione che i diversi utenti hanno dello spazio condiviso. Una maggiore frequentazione dei boschi introduce inoltre nuove sfide nella gestione delle aree (sentieri e infrastrutture) e ulteriori possibili criticità negli equilibri degli habitat naturali interessati.

È probabile, conclude lo studio, che non solo le foreste ma anche la gestione forestale saranno sempre più influenzati dai cambiamenti osservati, in particolare relativi all'uso ricreativo delle aree verdi, e che ciò renda necessario un approccio maggiormente integrato e in grado di garantire una coesistenza equilibrata di interessi ambientali, sociali ed economici.