La scorsa estate, mentre grandi incendi devastavano le foreste della Siberia, dell’Amazzonia e dell’Africa centrale, la Commissione Europea ha adottato un documento che delinea un nuovo quadro di azioni volte a proteggere e ripristinare le foreste del Pianeta, che custodiscono l'80% della biodiversità terrestre, contribuiscono al sostentamento di circa un quarto della popolazione mondiale e costituiscono una risorsa fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Tra le azioni previste dalla Commissione, particolare risalto è dato all’importazione e alla verifica di materie prime la cui produzione è collegata, direttamente e indirettamente, ai processi di deforestazione. L’Italia, tradizionale importatore di materie prime a rischio di deforestazione, è per questo sotto la lente di ingrandimento: non solo legname, ma anche carni, soia, olio di palma, caffe, cacao, cuoio, sono tra i prodotti che utilizziamo quotidianamente e che possono contribuire, se non derivanti da filiere sostenibili e certificate, alla distruzione delle foreste nel mondo.

Il workshop, a cui parteciperanno esponenti del mondo accademico, della finanza sostenibile e delle certificazioni di parte terza, intende presentare i primi risultati delle indagini su tali flussi di importazione e le modalità per promuovere consumi deforestation free. In questo contesto verrà anche proiettato il documentario “Deforestation made in Italy” del reporter Francesco de Augustinis, le cui tematiche verranno riprese poi nella tavola rotonda “Verso produzioni e consumi italiani zero deforestation”.

L’evento è patrocinato da AsVIS Veneto, Banca Etica, ETIFOR s.r.l, Fondazione Lanza, Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF) e Forest Stewardship Council (FSC) Italia.

Maggiori informazioni

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