Condotta da IPSOS in 50 Paesi su oltre 40.000 consumatori e presentata ufficialmente durante l’Assemblea Generale del Forest Stewardship Council® (FSC®), la FSC Global Consumer Awareness 2025* rileva innanzitutto uno spostamento di preoccupazioni e priorità delle persone rispetto alla rilevazione precedente: guerre e conflitti sono ora percepiti come più urgenti dall’opinione pubblica (52%), mentre il cambiamento climatico si attesta al 31% - si tratta di un divario di 21 punti percentuali. Se si considerano però solo i 32 Paesi che sono stati oggetto dell'indagine sia nel 2022 che nel 2025, il gap aumenta ulteriormente passando dai 12 punti del 2022, quando le difficoltà economiche erano al primo posto, a 16 punti.
Perdita di specie, deforestazione, incendi boschivi, siccità e inondazioni compaiono costantemente tra le questioni forestali più urgenti nel mondo, con le persone che percepiscono alberi e boschi sempre più come vere e proprie icone della crisi climatica in atto.

In Europa e Italia
La diminuzione di interesse per i temi climatici si riflette in modo marcato anche in Europa. In Francia, Danimarca, Spagna, Regno Unito e Germania, la preoccupazione dell'opinione pubblica per il cambiamento climatico è diminuita di 6,5-10 punti percentuali dal 2022: nel dettaglio, in Francia è passata dal 52% al 45% (–7), in Danimarca dal 51% al 41% (–10), in Spagna dal 44% al 37,5% (–6,5), nel Regno Unito dal 45% al 35% (–10) e in Germania dal 42% al 34% (–8). Tutto questo in un anno, il 2025, caratterizzato da un'estate eccezionalmente calda che ha portato gravi ondate di calore, siccità e incendi boschivi.
E l’Italia? Anche qui si registra una diminuzione di interesse sui temi della crisi climatica, anche se meno accentuata (-4%) rispetto agli altri Paesi europei. Alla domanda “Quali delle seguenti questioni ti preoccupa di più” il 62% degli intervistati nel nostro Paese ha risposto “Guerra e conflitti” (con +14 punti percentuali rispetto al rilevamento 2022) mentre il cambiamento climatico rimane in seconda posizione con il 43%. L'attenzione dell'opinione pubblica sembra dunque stia cambiando, creando una discrepanza tra slancio politico (proprio in questi anni infatti l'UE sta portando avanti un'ambiziosa legislazione sul clima) e preoccupazione collettiva.
“Questo divario dimostra il perché dobbiamo lavorare con la realtà concreta della vita delle persone se vogliamo affrontare efficacemente il cambiamento climatico. La ricerca IPSOS mostra una chiara contraddizione: le persone dichiarano di essere meno preoccupate per il cambiamento climatico, eppure premiano i marchi che dimostrano sostenibilità. Questo gap tra concetti astratti e scelte pratiche indica una chiara necessità: rendere tangibile l'azione per il clima nella vita quotidiana”, è il commento di Subhra Bhattacharjee, Director General di FSC International.

I consumatori vogliono agire sul clima al momento dell’acquisto
I comportamenti di acquisto e le preferenze delle persone rivelano comunque un saldo attaccamento a clima e ambiente: il 72% di intervistati in 29 mercati dichiara di preferire prodotti che non danneggiano piante o animali. “Anche se il cambiamento climatico non è sempre in cima alla lista, le persone continuano a votare e agire con il proprio portafoglio. Vogliono poter fare scelte sostenibili, e premiano i marchi che possono dimostrare il loro impatto positivo”, afferma Helen Chepkemoi Too, Senior Director of Markets di FSC International.
È importante sottolineare come il riconoscimento del marchio FSC rimanga correlato a livelli più elevati di fiducia nei brand: il 79% degli intervistati che riconosce FSC afferma di essere più propenso infatti a fidarsi di un’azienda se offre prodotti certificati FSC, mentre il 59% sceglierebbe prodotti certificati FSC al posto di equivalenti non certificati.
*Dettagli sulla ricerca di mercato: la ricerca FSC Global Consumer Awareness 2025 è stata commissionata ad IPSOS ed ha intervistato oltre 40.000 persone in 50 mercati. I confronti si basano sui 32 mercati che sono stati oggetto di indagine sia nel 2022 che nel 2025.
