
L'aquila anatraia maggiore o aquila macchiata (Clanga clanga) è una specie migratrice classificata come “vulnerabile” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura: la popolazione è infatti stimata tra 3.000 e 9.000 individui in tutto il mondo. Dopo la Russia, la Bielorussia ospita la più grande popolazione di tutto il mondo. Sfortunatamente, i numeri continuano a diminuire e in molti Paesi europei come Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Moldavia, questa specie è già scomparsa.
Rispetto alla maggior parte delle specie di aquile, l’aquila macchiata preferisce infatti rimanere nelle zone umide, specialmente durante il periodo di riproduzione. Questo è il motivo per cui vive principalmente nelle foreste di pianura o ai margini di zone verdi vicino ad aree umide come prati, torbiere e paludi. Purtroppo in molte aree della Bielorussia, negli ultimi anni i proprietari forestali hanno trasformato radicalmente questi habitat, costruendo nuove strade forestali e intensificando il prelievo di legname o prosciugando zone umide.
Questi cambiamenti hanno portato alla perdita di molti siti di nidificazione e caccia, e la presenza umana ha definitivamente allontanato la specie da molte zone. Paradossalmente, l'aquila anatraia maggiore è già protetta da una legge bielorussa, che però è troppo complicata da attuare: la legislazione nazionale afferma infatti che solo le aree ispezionate in modo appropriato e sufficientemente documentato da tutte le agenzie e istituzioni statali bielorusse interessate possono essere trasformate da “aree di gestione” in “aree di protezione specifica”. Questo rende i tempi di attesa lunghissimi, e possono essere necessari fino a nove mesi per completare la procedura; nel frattempo, queste aree risultano di fatto non protette.
In questo contesto, una chiave per la soluzione viene fornita dalle aziende e dai proprietari forestali certificati FSC di un Paese, la Bielorussia, che ospita tra le più estese foreste certificate FSC in Europa, per un totale di quasi 9 milioni di ettari.
I gestori forestali dell’area di Stolin - tra i membri di un gruppo di certificazione gestito dal Brest State Forest Management Board (FSC-C003988) - hanno così deciso di attuare delle misure per preservare gli alti valori di conservazione nelle loro foreste, comprese quelle zone che ospitano specie rare o in via di estinzione. Per questo lavorano fianco a fianco con volontari e ONG locali, che li aiutano a ricercare e mappare questi siti ad alto valore, che vengono poi protetti volontariamente ed esclusi dalle zone di prelievo fino a quando non vengono ufficialmente riconosciuti dallo Stato come aree di protezione specifica.
Proprio perché gli standard di gestione forestale FSC coprono tutte le specie forestali - vegetali e animali - rappresentano un ottimo quadro di riferimento. Il Principio 6, ad esempio, afferma che “l’Organizzazione [certificata] deve proteggere le specie rare e le specie minacciate e i loro habitat compresi nell’Unità di gestione, istituendo zone di conservazione, aree di protezione, di connettività e/o (ove necessario) mettendo in campo altre misure dirette a garantire la loro sopravvivenza”. Lo stesso concetto di alto valore di conservazione è stato creato da FSC e fa riferimento, tra gli altri aspetti, alla “diversità delle specie e alla concentrazione di diversità biologica, comprese le specie endemiche e le specie rare, minacciate o in via di estinzione, che sono significative a livello globale, regionale o nazionale”. È evidente quindi che, applicando i requisiti FSC, i gestori forestali si impegnano in azioni di conservazione e tutela più ampie rispetto a quelle già richieste dalla legislazione statale.
L’APB-Birdlife Belarus, uno dei partner di gestione forestale di Stolin, è tra le organizzazioni che stanno compiendo questo incredibile sforzo per preservare la popolazione di aquile macchiate in Bielorussia. Nel 2019 APB e Stolin, assieme a FSC Bielorussia, hanno organizzato un tour per i media nazionali in cui hanno mostrato i traguardi raggiunti; i giornalisti hanno così potuto vedere le iniziative di conservazione in azione e osservare in silenzio il nido di una delle specie di uccelli più rare del Paese.