Ottobre sarà il mese della General Assembly 2025; in avvicinamento all'evento, abbiamo guardato indietro a quattro mozioni fondamentali che sono nate come proposte dei membri e sono oggi diventate pietre miliari di FSC.

Ciò che inizia come una mozione spesso si trasforma infatti in qualcosa di molto più grande: una parte duratura del nostro sistema, integrata in standard, governance e nel modo in cui lavoriamo ogni giorno. E nel corso degli anni, le mozioni hanno portato a cambiamenti significativi e permanenti, come maggiore protezione di ecosistemi critici, miglioramento della rappresentanza indigena e un sistema di certificazione più forte e inclusivo.

 

FSC Proteggere i paesaggi forestali intatti

© FSC IC

 

Proteggere i paesaggi forestali intatti

Gli standard di gestione forestale FSC includono diversi requisiti per la protezione e la gestione di aree forestali di importanza ecologica e/o sociale critica, note come foreste ad alto valore di conservazione (High Conservation Values, HCV). Tra le HCV troviamo i paesaggi forestali intatti (Intact Forest Landscapes, IFL): gli IFL sono aree forestali estese e non frammentate, non disturbate da strade o altre infrastrutture umane significative, essenziali per la biodiversità, la stabilità climatica e le comunità indigene.

La protezione delle foreste ad alto valore di conservazione è inclusa nel principio 9 dei Principi e Criteri (P&C)  ed FSC aveva già previsto alcune disposizioni per la conservazione di queste aree. Nel 2013, i membri della camera ambientale hanno sottolineato che dal 2000 il mondo aveva perso o degradato vaste aree di IFL e ritenevano che fossero necessarie ulteriori protezioni, oltre a quelle già in vigore per gli HCV.

All'Assemblea Generale del 2014, in Spagna, gli stakeholder hanno riconosciuto formalmente la necessità di proteggere le IFL all'interno delle foreste certificate FSC. La Mozione 65 (2014) invitava così i gruppi di sviluppo degli standard e gli organismi di certificazione a sviluppare, modificare o rafforzare gli indicatori negli standard nazionali e di controllo per proteggere queste aree. Per attuare la mozione, FSC ha sviluppato specifici indicatori generici internazionali (International Generic Indicators, IGIs). 

Alcuni feedback ricevuti su questa proposta hanno però espresso preoccupazione che i nuovi requisiti potessero danneggiare la gestione forestale responsabile, in particolare in Amazzonia e nel bacino del Congo. In risposta, durante l'Assemblea Generale del 2017, i membri hanno approvato la Mozione 34 (2017), che richiedeva una revisione degli impatti economici, ambientali e sociali dei requisiti IFL.  All'Assemblea Generale 2021-2022 a Bali, è stata quindi approvata la Mozione 23, che sostiene un nuovo approccio che tiene conto delle condizioni locali e del paesaggio in modo più ampio, al di là delle sole aree forestali certificate.

Il dibattito su come proteggere le IFL è ancora in corso, a dimostrazione di quanto sia importante e non sempre facile affrontare questo tema. Nel Marzo 2025, il Board di FSC ha convenuto che era giunto il momento di riesaminare definizione, gestione e protezione delle IFL. È ora in fase di elaborazione un documento di discussione per raccogliere i contributi dei membri e integrare le ultime scoperte scientifiche.

 

Riconoscere e valorizzare i servizi ecosistemici

© Jonathan Perugia / FSC IC

 

Riconoscere e valorizzare i servizi ecosistemici

Da sempre FSC sa che il valore delle foreste va ben oltre il legname e la carta. Le foreste forniscono servizi ecosistemici fondamentali, immagazzinando carbonio, regolando il ciclo dell'acqua, conservando la biodiversità, proteggendo i suoli e offrendo benefici culturali e ricreativi che sostengono la vita sulla Terra.

Durante l'Assemblea Generale del 2011 in Malesia, attraverso la Mozione 10 FSC è stato invitato a sviluppare metodi per valutare e dimostrare come una gestione forestale responsabile mantenga e migliori i servizi ecosistemici. L'obiettivo era chiaro: i gestori forestali devono poter essere in grado di mostrare questi benefici e ottenere riconoscimento e incentivi per il proprio impegno. In seguito a questo mandato, FSC ha collaborato con i titolari di certificati per ricercare, testare e sviluppare un quadro pratico di azione, culminato nella pubblicazione della Procedura sui Servizi Ecosistemici nel 2018, che consente ai gestori forestali di misurare, verificare e comunicare gli impatti positivi della loro gestione.

Applicando la procedura, i titolari di certificati possono fare affermazioni credibili e verificate sui benefici aggiuntivi offerti dalle foreste; questo apre le porte a nuovi mercati e a nuove opportunità. Durante l'Assemblea Generale 2021-2022, sono state approvate delle mozioni per ampliare la portata delle soluzioni in materia di servizi ecosistemici e migliorare l'accesso agli incentivi e ai benefici per la protezione degli Alti Valori di Conservazione. Ciò include la revisione della Procedura dei Servizi Ecosistemici per massimizzarne il potenziale (Mozione 48/2021), l'ampliamento del suo ambito di applicazione per entrare nei mercati del clima e della natura (Mozione 49/2021), nonché l'ampliamento per riconoscere i servizi e le pratiche culturali delle popolazioni indigene (Mozione 53/2021).

 

Integrare leadership rappresentanza comunità indigene

© Cecilio Cavalcante Filho

 

Integrare la leadership e la rappresentanza delle comunità indigene

Conoscenze, i diritti e la leadership dei popoli indigeni sono indispensabili per il futuro delle foreste, e queste voci devono essere integrate nei processi decisionali. Attraverso la Mozione 19, nel 2011 è stata chiesta l'istituzione di un organo permanente che rappresenti le popolazioni indigene all'interno di FSC. Questa decisione ha portato alla creazione del Comitato Permanente delle Popolazioni Indigene (PIPC) nel 2013, garantendo che le prospettive indigene influenzino la governance, le politiche e gli standard FSC a tutti i livelli.

Negli anni successivi, i membri dell’Assemblea hanno rafforzato questo impegno attraverso ulteriori mozioni incentrate sull’empowerment dei popoli indigeni sulla gestione forestale certificata, tra cui l'inserimento dei diritti dei popoli indigeni nello statuto dell’Associazione e l'adattamento della certificazione alle realtà delle comunità indigene.

Nel 2017 è stato rafforzato il consenso libero, preventivo e informato per garantire che fosse raggiunto come processo concordato di comune accordo (Mozione 40/2017). Un'altra mozione (Mozione 71) ha introdotto nel sistema FSC il concetto di “paesaggi culturali indigeni”, ovvero aree importanti per le popolazioni indigene. Oggi il PIPC, la FSC Indigenous Foundation e il coinvolgimento di diversi gruppi indigeni continuano a plasmare la visione FSC, garantendo che le foreste siano gestite in modo da rispettare le culture, i diritti e le conoscenze tradizionali.

 

Nuovo impulso ai piccoli proprietari FSC

© Mayank Bhavesh Soni

 

Nuovo impulso ai piccoli proprietari

Per milioni di piccoli proprietari, organizzati in contesti familiari, foreste comunitarie e cooperative, le foreste sono sia fonte di sostentamento che un’eredità. Per molti tuttavia, la certificazione FSC può sembrare qualcosa di irraggiungibile a causa di fattori come costi, complessità amministrativa e requisiti stringenti.

Durante l'Assemblea Generale del 2014, le parti hanno riconosciuto questa sfida e hanno approvato una serie di mozioni a sostegno dei piccoli proprietari: hanno chiesto ad esempio una revisione dettagliata e completa del sistema di certificazione FSC per adattarlo alle piccole foreste di tutto il mondo, gettando le basi per la Nuova Iniziativa per la Certificazione dei Piccoli Proprietari. 

L'Iniziativa è stata lanciata nel 2016 e successivamente consolidata in un programma completo noto come Community and Family Forests (CFF), che fornisce una serie di strumenti che facilitano l'ottenimento della certificazione FSC e offrono vantaggi competitivi. Nel 2017 questo impegno è stato portato avanti con la Mozione 46, nota come la “super mozione” perché ha unito sei mozioni in una sola: ha dato priorità al Programma Nuovi Approcci e ha richiesto specificamente lo sviluppo di soluzioni innovative per ridurre le barriere alla certificazione con  l’obiettivo di rendere FSC più accessibile ai piccoli proprietari e alle foreste comunitarie.

Da allora, sono stati testati e lanciati una serie di strumenti politici e di mercato, aiutando un numero sempre maggiore di piccoli proprietari e gestori a partecipare e a beneficiare della certificazione FSC. La Strategia Globale FSC 2021-2026 rafforza questo impegno promettendo di aumentare la superficie delle foreste gestite da operazioni forestali su piccola scala, a bassa intensità e comunitarie. Ciò si riflette nell'obiettivo 2.4 della Strategia, che si concentra sul rafforzamento del sostegno alle popolazioni indigene, alle comunità, ai piccoli proprietari e ai lavoratori. Oggi, circa 680 piccoli proprietari sono certificati FSC in tutto il mondo, per un totale di circa 14 milioni di ettari supportati da una serie di strumenti progettati per semplificare la certificazione e renderla più accessibile.