Le foreste giocano un ruolo di primaria importanza nella conservazione e nell’aumento della biodiversità, ospitando una grande varietà di specie. Allo stesso tempo il settore della finanza ha rappresentato in passato uno degli elementi che più hanno inciso nella perdita della diversità biologica, attraverso investimenti in attività economiche redditizie ma con impatti ambientali fortemente negativi.
Per correggere questa tendenza, l’Unione Europea ha lanciato la sua strategia di finanza sostenibile (Sustainable Finance Strategy) che, attraverso una propria tassonomia, mira a creare una serie di indicatori comuni per classificare le attività commerciali e gli investimenti sostenibili, definendo poi obiettivi ambientali da sviluppare.
Le attività legate al ripristino e alla conservazione forestale, che rientrano pienamente nell’area degli investimenti sostenibili, sono state incluse negli obiettivi di “mitigazione e adattamento al cambiamento climatico”, salvo poi essere escluse, a causa del mancato accordo tra le parti, dall’obiettivo “protezione e ripristino di biodiversità ed ecosistemi”.
Il report si pone quindi l’obiettivo di stimolare ulteriormente il dialogo su come la finanza sostenibile, in relazione alla biodiversità forestale, può essere incoraggiata: viene proposta per questo una guida per una gestione forestale orientata alla biodiversità, aggiunti una serie di 26 indicatori quantitativi, accompagnati da opportune soglie da adottare nell’ambito della tassonomia europea, e sottolineato come oltre alla tassonomia siano necessarie altre politiche forti per disincentivare il finanziamento della deforestazione e del degrado forestale. Completa il quadro una panoramica degli strumenti utilizzabili per il monitoraggio della biodiversità.