75.213,99 sono gli ettari attualmente certificati secondo gli standard FSC in Italia, con un tasso di crescita rispetto al 2020 che sfiora il 10% e tra i più alti degli ultimi 3 anni. Un’accelerazione data dal contributo non solo di medio-grandi proprietà pubbliche (tra queste, il Comune di Lariano - 585,54 ettari - e il Parco Regionale del Matese - 971,24 ettari) ma anche di medio-piccole realtà private come il bosco misto a sughera di Gianna Masu a Tempio Pausania (27,92 ettari) o le sugherete della Società Agricola Limbara a.r.l (99,3 ettari) e di Pianos (151,1 ettari), entrambe in provincia di Sassari. “Accanto a realtà forestali più tradizionali, nel 2021 si è assistito ad un forte interesse per la certificazione FSC da parte di realtà coinvolte nella sughericoltura, che possono contribuire a rendere più sostenibile non solo il settore vinicolo, ma anche quelli della moda e della bioedilizia con pannelli e prodotti per la coibentazione” conferma il Direttore di FSC Italia, Diego Florian.

La valorizzazione dei servizi ecosistemici si riconferma l’asset fondamentale per le realtà forestali già certificate FSC che vogliano attirare potenziali investitori o semplicemente promuovere gli impatti della gestione forestale responsabile su fattori come acqua, suolo, biodiversità, stock di CO2 o funzioni turistico-ricreative e culturali: l’Italia è stato il primo Paese al mondo, nel 2018, a certificare questi impatti sulle aree gestite dal Gruppo Waldplus, a cui nel tempo si sono aggiunte le esperienze dell’Azienda Agricola Rosa Anna e Rosa Luigia, dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia (ERSAF), dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, dell’Azienda Agricola Maria Luisa Rosseghini e della Magnifica Comunità di Fiemme. Nel 2021 altre 3 realtà hanno fatto ricorso a questa procedura: AGRIS Sardegna, Partecipanza dei Boschi di Trino e la già citata Gianna Masu.

Al 31 Dicembre 2021 sono 3.178 i certificati di Catena di Custodia (CoC) attivi sul territorio nazionale, per un totale di oltre 4.000 siti produttivi coinvolti e una crescita del 12.2% che si aggiunge a quella di poco inferiore dei due anni precedenti (10%). Numeri davvero positivi, che confermano il sempre maggiore affidamento che le aziende e i consumatori fanno sulle certificazioni indipendenti e di parte terza come FSC, e sulle relative filiere di produzione: FSC risulta essere infatti il marchio di certificazione forestale più conosciuto, con una brand awarenss del 70% che rispetto al 2017 è cresciuta di ben 10 punti percentuali (Fonte: Ricerca Globescan sul marchio FSC, 2021).

“L’andamento delle certificazioni FSC conferma un trend consolidato, che ha ricevuto negli ultimi anni una accelerazione molto forte” prosegue Florian “Siamo sempre più consci degli impatti che sfruttamento e impoverimento delle risorse naturali hanno sugli ecosistemi stessi e, a ricaduta, sulle nostre vite. Per questo vengono richieste soluzioni praticabili, sicure ed affidabili a problemi come la deforestazione e la crisi climatica; a buona ragione, la certificazione del Forest Stewardship Council è tra esse”.

I settori con i maggiori incrementi si riconfermano quello del packaging (1.210 certificazioni totali, +17% sul dato 2020) e 176 nuove certificazioni); dell’arredamento per interni ed esterni (608 certificazioni totali, con un +14% rispetto al 2020 e un record di 99 nuove certificazioni nel 2021) con le recenti certificazioni di due importanti realtà del mercato italiano: Boffi s.p.a e Scavolini s.p.a. Molto seguito ha avuto anche l’iniziativa FSC Furniture Awards 2021, concorso europeo per premiare le aziende del settore più virtuose, che ha visto ben 5 aziende italiane vincere su diverse categorie e premi speciali (su un totale di 11 premi assegnati).

Per quanto riguarda il tessile infine, sono 130 certificazioni totali (+39,7% e un incremento di 37 unità rispetto all’anno precedente): tra queste, la certificazione della Owenscorp Italia s.p.a, manifattura del brand di moda Rick Owens.

Nel 2021 sono state 111 le aziende che hanno usufruito della licenza a scopo promozionale dei marchi FSC tramite il Promotional License Agreement (PLA), con 28 nuovi contratti siglati e un incremento a valore del 44% rispetto all’anno precedente.

Tra i settori maggiormente attivi si conferma l’agroalimentare con nuovi partner come Italia Zuccheri, La Linea Verde (con il brand Dimmi di Sì), Grandi Salumifici Italiani (con i brand Casa Modena e Parmareggio), Compagnia Surgelati Italiana (con il brand Capitan Findus), Germinal Italia, Da Re; i retailer (fra i quali Alì Supermercati, Luisa Via Roma, Unes Maxi, Eurospin), seguiti dalla cosmesi e dal settore parafarmaceutico (con alcune realtà come Istituto Ganassini, Prodeco Pharma, Antica Erboristeria, Pupa, L’Erbolario, Biofficina Toscana, Bios Line); gli studi di consulenza e altre ONG (Associazione Forestale di Pianura, Demetra onlus, Legambiente, Terra!, AIEL).

Da segnalare inoltre un incremento delle relazioni con il settore fashion, che ha visto alcune rinomate aziende, tra cui Diesel e Diadora, entrare a far parte dei licenziatari dei marchi FSC. Si conferma infine la crescita dell'interesse delle aziende a sostenere aree forestali certificate FSC, grazie agli investimenti sui Servizi Ecosistemici (come hanno fatto Sgambaro, Levico Acque, Miko, Barilla).

Sono poco più di 230 milioni gli ettari di foresta certificata FSC nel mondo, in aumento di quasi 9 milioni rispetto al 2020; tra le aree con maggior estensione di foreste certificate troviamo la Russia (61.871.859 ha), il Canada (50.296.794 ha), la Svezia (19.693.008 ha) e gli Stati Uniti (14.603.322); nel continente europeo, oltre alla già citata Svezia, spiccano la Polonia (6.628.735), la Romania (2.849.347) e la Bulgaria (2.375.606), per un totale di 56,364,438 ettari, pari ad un terzo dell’intera copertura forestale europea.

Sono 1.810 i gestori, i proprietari e gli operatori forestali certificati nel mondo (+4%), suddivisi in 82 Paesi. Europa e Russia detengono il maggior numero di certificati di questo tipo, rispettivamente 442 e 455, molti dei quali rappresentati da gruppi di gestione che includono al loro interno numerosi aderenti. Sono 30 inoltre le aree verificate in 12 Paesi secondo la procedura per i servizi ecosistemici.

Guardando al lato della filiera dei prodotti forestali, il numero dei certificati di Catena di Custodia sale a 50.185 (+12%) distribuiti in quasi 140 Paesi. Poco meno della metà di questi certificati (21.895) è registrato in Europa, confermando il ruolo di leadership nell’importazione e trasformazione di prodotti a base legnosa del Vecchio Continente. L’Italia rimane saldamente al primo posto dei Paesi EU per numero di certificati CoC, seguita da Polonia, Germania e UK.