Turco Ivan e Pitton Rosa & C. è una azienda dedita alla coltivazione del pioppo con sede a Talmassons (UD), a capo di un gruppo di 10 aziende agricole operanti nella Provincia di Udine e, limitatamente, in quella di Pordenone. L’azienda agricola è responsabile della certificazione FSC del gruppo, assicurando il rispetto dei Principi e Criteri per tutte le superfici incluse nello scopo del certificato.

La superficie oggetto di certificazione è ricoperta quasi completamente da pioppi, secondo il modello tradizionale della pioppicoltura italiana di pianura: la gestione è orientata ad ottenere legname da trancia e da sfogliatura di alta qualità per successiva produzione di pannelli e compensati, tondelli per cartiera, cippato per biomassa. Le aziende agricole, oltre alla gestione dei terreni a pioppeto, effettuano di norma anche altre attività, coltivando terreni ad uso seminativo o impiegandoli per piscicoltura, attività ippiche ed altre iniziative a fine ricreativo (passeggiate, sport all'aria aperta ecc.).

La scelta di intraprendere la strada della certificazione FSC “è chiaramente esplicitata tra gli obiettivi gestionali comuni alle aziende comprese nel gruppo: perseguire la qualità tecnologica del prodotto mediante le corrette pratiche colturali, l’efficienza economica e la conservazione e protezione dei valori ambientali e sociali” ci dice Turco. È vero, il processo di certificazione richiede sforzi significativi dal punto di vista gestionale, soprattutto in relazione al fatto che la gestione di un pioppeto si discosta molto rispetto alla gestione di un bosco semi-naturale - continua - ma ci sono anche molti aspetti positivi.

La certificazione di gruppo infatti è uno strumento che aiuta le piccole imprese che, formando un gruppo, possono avere accesso facilitato al sistema FSC attraverso la condivisione dei costi, beneficiando del supporto e del controllo tecnico forniti dal gestore del gruppo. “Questo favorisce la possibilità di instaurare future sinergie con altre imprese e l’accesso a nuovi mercati, locali e internazionali”, continua Turco.

Ci sono poi anche i benefici ambientali e sociali come la possibilità, attraverso una pianificazione di gestione integrata degli agenti patogeni, di ridurre o evitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari e di concimi chimici, che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione locale. “È errato ridurre il bosco a fonte di legname da opera o legna da ardere” conclude Turco “mi auguro, non solo per il nuovo anno ma per il futuro, che nel nostro Paese aumentino la sensibilità e l’attenzione rivolta a foreste e piantagioni, e alla loro gestione responsabile e multifunzionale. Bisogna far conoscere alle Amministrazioni e alle Comunità locali il valore del patrimonio boschivo nazionale e l’importanza di una gestione attiva dei territori”.