Accade ogni anno, quasi sempre a partire dal 21 Novembre, festa nazionale dell’albero in Italia, ed è il momento in cui esperti, tecnici, persone comuni, influencer, capitani d’azienda ed ecologisti si accapigliano cercando di trovare la risposta alla domanda che più attanaglia il mondo: meglio l’albero di Natale finto o quello vero?
La scelta tra un albero di Natale vero o falso dipende spesso da molti fattori, tra cui preferenze personali, esigenze e considerazioni ambientali. Prima di capire però se è meglio utilizzare un albero vero o un albero di plastica, è utile ricordare quali sono le origini di questa tradizione.
L'introduzione dell’albero come simbolo del Natale affonda le sue origini tra storia e leggenda. Alcune storie collocano la sua nascita addirittura nel giardino dell’Eden; altre raccontano di Adamo che, cacciato dal Paradiso Terrestre assieme alla compagna Eva, portò con sé una talea dell’albero del Bene e del Male, che divenne poi il primo Albero di Natale.
Ciò che è certo è che l’abete fu utilizzato per secoli dalle popolazioni pagane e cristiane per celebrare le feste invernali, come il solstizio di inverno o i saturnalia in epoca romana imperiale. Proprio durante le feste in onore del dio Saturno, era in voga scambiarsi auguri e piccoli doni - le strenne.
La tradizione di associare gli abeti al Natale iniziò probabilmente nel Nord Europa attorno all’anno 1000, ma il primo uso documentato è risalente al 1510 a Riga (Lettonia). Alcuni anticipano questa data al 1441, quando a Tallinn, capitale dell’Estonia, fu eretto un abete nella piazza del municipio.
Al giorno d’oggi, circa 25-30 milioni di alberi di natale veri vengono venduti ogni anno solo negli Stati Uniti (sono circa 50 milioni quelli invece venduti in Europa), e dati sul periodo 2004-2019 riportati da Statista confermano come oltre oceano la scelta rimanga prettamente sbilanciata verso l’abete vero.
E dunque, meglio albero vero o finto? Come per molte cose, non c’è una risposta definitiva, e tutto va contestualizzato. In generale, un albero vero è migliore di uno finto, perché la plastica utilizzata per creare questi ultimi porta con sé impatti ambientali davvero importanti (fino a 40 kg di CO2); inoltre, spesso questi alberi arrivano da Paesi lontani come la Cina, e al costo ambientale di produzione deve essere quindi sommato quello del trasporto sulla lunga distanza.
Ovviamente, più l’albero finto viene riutilizzato, più questa impronta viene spalmata nel tempo. Secondo alcuni studi, un albero finto deve essere utilizzato almeno 12 volte prima che l’impronta carbonica si riduca a livelli accettabili.
“Però almeno con gli abeti finti non si distruggono le foreste e la biodiversità”, direte. Domanda: avete mai visto foreste di alberi di Natale? La risposta è ‘no’, perché questi alberi vengono piantati in filari e cresciuti in vivai specializzati. “E quelli nelle piazze delle nostre città?”: in questo caso, gli abeti vengono prelevati in foresta o nelle immediate vicinanze, ma sono spesso alberi che sarebbero stati abbattuti comunque.
Una volta terminate le feste poi, gli alberi veri possono essere avviati al compostaggio o alla creazione di biomassa - quelli in plastica generano ulteriore CO2 nel processo di riciclo, poiché contengono sottoprodotti del petrolio, e senza un adeguato trattamento impiegano centinaia di anni prima di degradarsi. L’aspetto negativo in questo caso sta nel fatto che un abete vero viene prelevato, magari senza radici, posto in un ambiente che non è il suo (i nostri salotti e sale da pranzo, ma anche le piazze) e quindi sotto forte stress, per poi essere dismesso dopo appena qualche settimana.
Se vogliamo uscire da questo dibattito, una via è sicuramente data dalle alternative. Si possono ad esempio usare materiali di seconda mano o da riciclo per creare alberi di Natale un po’ diversi ma sicuramente di effetto, e se avete poca fantasia durante le feste spuntano un sacco di tutorial su come addobbare in modo sostenibile le nostre case.
Anche perché se guardiamo veramente agli impatti ambientali, il match tra albero finto e albero vero potrebbe non essere altro che un paravento per non affrontare il fatto che cibo, viaggi, illuminazione e regali per le feste natalizie possono comportare fino a 650 kg di emissioni di anidride carbonica in più a persona.