Lo studio rivela che la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici e la deforestazione sono ancora le principali preoccupazioni tra le persone: il cambiamento climatico ad esempio è secondo solo a questioni come la salute durante la pandemia.
Alla domanda sulle foreste in particolare, il legame con la biodiversità si rivela forte, spesso più forte di quello col clima che cambia: la perdita di biodiversità è infatti una delle principali preoccupazioni per i consumatori nella maggior parte dei Paesi analizzati in Europa e nelle Americhe. Nel dettaglio, la principale preoccupazione per i cittadini tedeschi è ad esempio la perdita delle foreste pluviali tropicali, per quelli spagnoli invece sono gli incendi. Altri Paesi ancora, che già ora stanno sperimentando deforestazione e degrado, riflettono le loro preoccupazioni in materia nei risultati del sondaggio: tra questi, Romania e Brasile.
Come emerge dai risultati dello studio IPSOS, uno dei modi in cui i consumatori stanno affrontando le loro preoccupazioni in materia di ambiente e foreste è attraverso le loro decisioni di acquisto. Quasi tre quarti (71%) degli intervistati afferma che preferirebbe scegliere prodotti che non danneggino piante e animali, mentre quasi due terzi (63%) cerca di acquistare prodotti confezionati con materiali rinnovabili. Quasi altrettanti (59%) preferiscono scegliere prodotti che non contribuiscono alla crisi climatica.
Quando si tratta di proteggere le foreste, i consumatori ripongono la massima fiducia in sistemi di certificazione indipendenti e credibili e ONG ambientaliste. La maggior parte dei consumatori ha una fiducia elevata o moderata nelle etichette di certificazione che assicurano la protezione delle foreste; allo stesso modo però, riportano la necessità che queste certificazioni di sostenibilità siano verificate indipendentemente. Quasi due terzi dei consumatori (64%) infatti si aspetta che le informazioni sulla sostenibilità presenti sui prodotti siano certificate da un'organizzazione indipendente. La Cina (86%) e il Kenya (78%) hanno la più alta domanda da parte dei consumatori a livello globale per la certificazione indipendente dei prodotti forestali.
D'altra parte, la metà (49%) dei consumatori intervistati ha poca o nessuna fiducia nella capacità degli enti governativi di proteggere le foreste; questo livello di fiducia nei confronti dei governi sembra non essere stato influenzato in modo significativo dalle recenti iniziative come il regolamento dell'Unione Europea sulla deforestazione e dagli impegni globali come la dichiarazione dei leader di Glasgow sulle foreste e l'uso del suolo che è emersa dalla COP26 .
In 33 Paesi in tutto il mondo, quasi la metà (46%) dei consumatori intervistati riconosce il logo FSC, e il dato è superiore a qualsiasi altro sistema di certificazione forestale testato. Il riconoscimento è più alto nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni ed è particolarmente elevato in Cina, Regno Unito, Germania, Brasile, Italia e Danimarca. La brand awareness in Italia raggiunge il 62%, un dato ben al di sopra della media dei Paesi europei, ed FSC risulta il marchio più conosciuto tra quelli testati. Nel nostro Paese, più di un terzo del totale degli intervistati vede l'etichetta FSC sui prodotti più volte al mese, mentre la metà ha una buona comprensione di ciò che rappresenta - dato che sale a due terzi se si includono nel conteggio anche le persone che dicono di conoscere già FSC.
Oltre tre quarti dei consumatori (77%) mostrano livelli di fiducia da moderati ad alti in FSC come strumento per la protezione delle foreste; questa fiducia si traduce in azione, poiché 3 consumatori su 5 (62%) che riconoscono FSC affermano che sceglieranno un prodotto certificato FSC invece di un equivalente non certificato. E anche se le difficoltà economiche rimangono tra le principali preoccupazioni, la metà dei consumatori che riconoscono FSC dichiara di essere disposta a pagare di più per un prodotto se certificato FSC.
Questa fiducia si estende anche ai brand che scelgono FSC: l'80% dei consumatori che riconosce FSC afferma di essere più propenso a fidarsi di un marchio se offre prodotti certificati FSC. È chiaro dunque che FSC offre a governi e imprese l'opportunità di guadagnare la fiducia delle persone attraverso un sistema rigoroso e verificato in modo indipendente.
I principali risultati della ricerca
- Il 71% dei consumatori intervistati da IPSOS dichiara di preferire prodotti che non danneggino piante e animali.
- Il 66% si aspetta che le aziende assicurino che i prodotti in legno/carta e gli imballaggi che vendono non contribuiscano alla deforestazione.
- Il 64% si aspetta che le informazioni sulla sostenibilità dei prodotti debbano essere certificate da un'organizzazione indipendente.
- Il 63% afferma di provare ad acquistare prodotti confezionati con materiali rinnovabili come la carta anziché la plastica.
- Il 62% ritiene di poter contribuire a proteggere le foreste acquistando prodotti certificati da un'organizzazione indipendente.
- In 33 Paesi a livello globale, quasi la metà dei consumatori riconosce il logo FSC (46%). FSC è particolarmente ben riconosciuto in Cina, Regno Unito, Germania, Danimarca, Brasile e Italia.
- Oltre tre quarti dei consumatori (77%) mostrano livelli di fiducia da moderati ad alti in FSC come strumento per la protezione delle foreste. Rispetto ad altri tipi di organizzazioni, i consumatori hanno la massima fiducia in FSC, significativamente più alta rispetto all’operato di imprese o governi.
- Il 62% dei consumatori che riconoscono FSC affermano che preferirebbero prodotti certificati FSC rispetto a prodotti equivalenti non certificati. Inoltre, quasi la metà (49%) afferma di essere disposta a pagare di più per prodotti certificati FSC.
- L'80% dei consumatori che riconoscono FSC afferma che è più probabile che si fidi di un brand se offre prodotti certificati FSC.