Il ciclismo, più di molti altri sport, ha una naturale affinità con il paesaggio: è nei drittoni di pianura che la corsa si fa epica, nei saliscendi delle pedemontane che si studiano le tattiche e nelle salite di montagna che i distacchi diventano abissi e le emozioni cambiano ad ogni pedalata. Una volata diventa ancora più epica con borghi e case che, scorrendo, fanno da tachimetro empirico.

Se è vero quindi che il ciclismo ci aiuta a leggere il paesaggio, allora può anche diventare una chiave per raccontarlo. È da questa consapevolezza che nasce "Un altro Giro", un progetto editoriale che unisce il racconto sportivo alla narrazione dei territori, della natura e della sostenibilità. Dal 9 Maggio al 1 Giugno 2025, in occasione del Giro d’Italia, Leonardo Piccione – scrittore e voce del magazine Bidon – Ciclismo allo stato liquido – accompagnerà lettrici e lettori su L’AltraMontagna, il nuovo quotidiano online dedicato alle terre alte, con un resoconto narrativo della tappa appena conclusa. Ma non sarà il solito diario di corsa che celebra le fatiche di questo o quell’altro atleta: le sue parole intrecceranno imprese ciclistiche e suggestioni geografiche, personaggi e luoghi poco noti, rivelando come ogni luogo toccato dalla carovana rosa sia comunque qualcosa da raccontare, da conoscere, da rispettare.

A completare ogni tappa ci saranno gli approfondimenti della redazione de L’AltraMontagna, che porterà alla scoperta di storie locali, aneddoti e curiosità geografiche sui rilievi attraversati dal Giro, con particolare attenzione alla tutela ambientale, e i focus forestali di FSC Italia che racconterà la più grande infrastruttura verde del nostro Paese, tra esempi virtuosi di gestione responsabile, luoghi di biodiversità e – spesso – mete ideali per un cicloturismo sostenibile.

Perché parlare di foreste significa ragionare su aree che coprono oggi oltre il 36% del territorio nazionale (circa 11 milioni di ettari, o secondo un paragone ben poco ciclistico, oltre 15.4 milioni di campi da calcio); passo dopo passo – anzi, pedalata dopo pedalata – significa mostrare come abbiano influito sulle comunità e sulle aree circostanti, e viceversa. È la dimostrazione di come lo sport possa dialogare con la Natura, e promuovere una cultura della sostenibilità concreta e accessibile.

Dal 9 Maggio ogni sera, quindi, sarà un brindisi al ciclismo – quello narrato con cura e lentezza, che sono poi il metro migliore per approcciarsi all’ambiente e alla conoscenza – e alla bellezza dei luoghi che lo ospitano. Un’occasione per conoscere meglio l’Italia, le sue zone visibili e invisibili, e per guardare il Giro con occhi nuovi. È “Un altro Giro" che ci aspetta, e sarà davvero tutto da scoprire.